4 aprile 2022 : Ratio e disciplina delle ordinanze contingibili e urgenti: il caso dell’ex Ilva di Taranto

Cons. St., IV, 23 giugno 2021, n. 4802

Punti di comparazione col dititto amministrativo francese :

1. La teoria delle circostanze eccezionali :

CE, 28 février 1919, Dol et Laurent, requête numéro 61593, publié au recueil

CE, Section, 28 juin 1918, Sieur Heyriès, requête numéro 63412, publié au recueil

Massot Jean, « Le Conseil d’État face aux circonstances exceptionnelles », Les Cahiers de la Justice, 2013/2 (N° 2), p. 27-39. DOI : 10.3917/cdlj.1302.0027. URL : https://www.cairn.info/revue-les-cahiers-de-la-justice-2013-2-page-27.htm

2. I poteri di “polizia amministrativa generale” (police administrative générale)

CE, SSR., 6 novembre 2013, Commune de Cayenne, n° 349245, rec. ; Philippe Cossalter, « Démolition d’immeubles menaçant ruine et pouvoirs de police du maire », Revue générale du droit on line, 2013, numéro 12419 (www.revuegeneraledudroit.eu/?p=12419)

3. La competizione tra polizia amministrativa generale e speciale (le concours des polices)

CE, 24 septembre 2012, Commune de Valence, requête n° 342990 ; Philippe Cossalter, « Pouvoirs de police du maire et cultures OGM »: Revue générale du droit on line, 2012, numéro 3298 (www.revuegeneraledudroit.eu/?p=3298)

5 aprile 2022 : La nuova acquisizione sanante, ovvero il provvedimento “riparatore” che piace alla Consulta

(Corte Cost., 30 aprile 2015, n. 71)

Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del citadino del 26 agosto 1789

Art. 17 – La proprietà essendo un diritto inviolabile e sacro, nessuno può esserne privato, salvo quando la necessità pubblica, legalmente constatata, lo esiga in maniera evidente, e previo un giusto e preventivo indennizzo.

Traduzione : P. Biscaretti di Ruffia, Le Costituzioni di dieci Stati di “democrazia stabilizzata”, Giuffrè, Milano 1994.

Sulla questione della relazione tra il diritto francese del’espropriazione e la Convenzione Europea dei Diritti Umani: Simon Gilbert« Expropriation et Convention européenne des droits de l’homme »Cahiers de la recherche sur les droits fondamentaux [En ligne], 14 | 2016, mis en ligne le 01 octobre 2019, consulté le 05 avril 2022URL : http://journals.openedition.org/crdf/591  ; DOI : https://doi.org/10.4000/crdf.591

1. Il risarcimento del danno dopo l’annulamento della procedura di espropriazione

 Art. R. 223-6 del codice dell’espropriazione (code de l’expropriation) :

Il giudice accerta, con una delibera, l’assenza di una base legale per il trasferimento di proprietà e specifica le conseguenze legali.

I. – Se la proprietà espropriata non è in condizione di essere restituita, l’azione della parte espropriata si risolve in un risarcimento del danno.

II. – Se può essere ripristinato, il giudice designa ogni edificio o frazione di edificio la cui proprietà viene ripristinata. Determina anche l’indennizzo da restituire all’espropriatore. Si pronuncia sulla richiesta di risarcimento della persona espropriata per i danni causati dall’operazione irregolare. Specifica che l’espropriato può farsi restituire i suoi beni solo dopo aver pagato le somme di cui è responsabile, previo indennizzo.

In caso di restituzione, quando sono stati eseguiti lavori o piantagioni, il giudice può decidere, su richiesta della parte espropriata e con riserva dei requisiti dell’interesse generale o dell’impossibilità dovuta alla natura del lavoro:

1° O la loro rimozione a spese dell’espropriatore;

2° o il loro mantenimento e rimborso da parte della parte espropriata all’espropriatore. Questo rimborso si effettua, a scelta della parte espropriata, o con il pagamento di una somma pari all’ammontare del valore aggiunto generato da questa proprietà, o in base al costo dei materiali e al prezzo della manodopera stimati alla data del rimborso, tenendo conto dello stato in cui si trovano queste opere o piantagioni.

2. L’emprise irrégulière

 “Ouvrage public mal planté ne se détruit pas” : “Le opere pubbliche mal impiantate non vengono distrutte”.

Questa formula è derivata della sentenza CE, 7 juillet 1853, Robin de la Grimaudière, Rec.CE 1853, p.693.

CE, 9 janvier 2003, Syndicat départemental de l’électricité et du gaz des Alpes-Maritimes et Commune de Clans, req. n° 245239, AJDA 2003, p. 784

« […]lorsque le juge administratif est saisi d’une demande d’exécution d’une décision juridictionnelle dont il résulte qu’un ouvrage public a été implanté de façon irrégulière il lui appartient, pour déterminer, en fonction de la situation de droit et de fait existant à la date à laquelle il statue, si l’exécution de cette décision implique qu’il ordonne la démolition de cet ouvrage, de rechercher, d’abord, si, eu égard notamment aux motifs de la décision, une régularisation appropriée est possible ; que, dans la négative, il lui revient ensuite de prendre en considération, d’une part, les inconvénients que la présence de l’ouvrage entraîne pour les divers intérêts publics ou privés en présence et notamment, le cas échéant, pour le propriétaire du terrain d’assiette de l’ouvrage, d’autre part, les conséquences de la démolition pour l’intérêt général, et d’apprécier, en rapprochant ces éléments, si la démolition n’entraîne pas une atteinte excessive à l’intérêt général ». 

” […] quando il giudice amministrativo è investito di una richiesta di esecuzione di una decisione giurisdizionale da cui risulta che un’opera pubblica è stata impiantata in modo irregolare, spetta a lui determinare, secondo la situazione di diritto e di fatto esistente alla data in cui si pronuncia, se l’esecuzione di questa decisione implica che ordini la demolizione di quest’opera, cercare, inizialmente, se, tenendo conto in particolare dei motivi della decisione, è possibile una regolarizzazione adeguata; che, in caso contrario, spetta poi a lui prendere in considerazione, da un lato, gli inconvenienti che la presenza dell’opera causa ai vari interessi pubblici o privati coinvolti e in particolare, se necessario, al proprietario del terreno su cui sorge l’opera, e dall’altro, le conseguenze della demolizione per l’interesse generale, e valutare, mettendo insieme questi elementi, se la demolizione non comporti un danno eccessivo all’interesse generale”. 

6 aprile 2022 : Il superamento del termine di 18 mesi per l’annullamento d’ufficio

(Cons. St., V, 27 giugno 2018, n. 3940)

La revoca dell’aggiudicazione di una gara pubblica e il margine di ripensamento dell’amministrazione

(Cons. St., III, 29 novembre 2016)

Il caso francese :

Codice delle relazioni tra il pubblico e l’amministrazione (Code des relations entre le public et l’administration)

Articolo L242-1 del Codice delle relazioni tra il pubblico e l’amministrazione (Code des relations entre le public et l’administration)

L’amministrazione può abrogare o ritirare una decisione che crea diritti di propria iniziativa o su richiesta di terzi solo se è illegale e se l’abrogazione o il ritiro avviene entro quattro mesi dall’adozione della decisione.

Articolo L242-2

In deroga all’articolo L. 242-1, l’amministrazione può, senza limiti di tempo:
1° Abrogare una decisione che crea diritti il cui mantenimento è soggetto ad una condizione che non è più soddisfatta;
2° Ritirare una decisione di concessione di un sussidio quando non sono state soddisfatte le condizioni stabilite per la sua concessione.

Conseil d’Etat, Assemblée, 28 décembre 2009, Commune de Béziers (Béziers I), requête numéro 304802, rec. p. 509 : sul recesso dei contratti amministrativi e “nemo auditur propriam turpitudinem allegans”

Considerando, in primo luogo, che le parti di un contratto amministrativo possono portare davanti al giudice un rimedio completo contestando la validità del contratto che le vincola; che spetta poi al giudice, quando riscontra l’esistenza di irregolarità, valutarne l’importanza e le conseguenze, dopo aver verificato che le irregolarità di cui le parti si avvalgono sono quelle che possono, considerando l’esigenza di equità delle relazioni contrattuali, invocare davanti a lui; che spetta a lui, dopo aver preso in considerazione la natura dell’illegalità commessa e tenendo conto dell’obiettivo di stabilità delle relazioni contrattuali, decidere che l’esecuzione del contratto può continuare, eventualmente con misure di regolarizzazione adottate dall’ente pubblico o concordate tra le parti, o pronunciarsi, se necessario con effetto differito, dopo aver verificato che la sua decisione non danneggerà eccessivamente l’interesse generale, di rescindere il contratto o, solo sulla base di un’irregolarità invocata da una parte o sollevata d’ufficio, relativa alla natura illecita del contenuto del contratto o a un difetto particolarmente grave relativo in particolare alle condizioni in cui le parti hanno dato il loro consenso, di annullarlo;

Considerando, in secondo luogo, che quando le parti sottopongono al giudice una controversia relativa all’esecuzione del contratto che le lega, in linea di principio spetta al giudice, considerando il requisito di lealtà nei rapporti contrattuali, applicare il contratto; che, tuttavia, solo nel caso in cui il giudice trovi un’irregolarità invocata da una parte o sollevata d’ufficio, relativa alla natura illecita del contenuto del contratto o a un vizio particolarmente grave relativo in particolare alle condizioni in cui le parti hanno dato il loro consenso, deve annullare il contratto e non può risolvere la controversia su basi contrattuali;

Conseil d’Etat, Section, 21 mars 2011, Commune de Béziers (Béziers II), requête numéro 304806, rec. p. 117 : Sul recesso dei contratti amministrativi e la ripresa delle relazioni contrattuali

Considerando che spetta al giudice del contratto, quando una parte presenta un’azione che contesta la validità di un provvedimento di risoluzione e chiede la ripresa dei rapporti contrattuali, quando constata che questo provvedimento è viziato da difetti relativi alla sua legalità o al suo merito stabilire se la domanda di ripresa delle relazioni contrattuali debba essere accolta, nella misura in cui non sia priva di oggetto, a partire da una data che stabilirà, o respingere la domanda, stabilendo che i difetti riscontrati sono solo suscettibili di dare al richiedente un diritto di risarcimento; che, se accoglie la richiesta di ripresa dei rapporti contrattuali, può decidere, se vengono presentate osservazioni in tal senso, che l’attore ha diritto al risarcimento del danno eventualmente causatogli dalla risoluzione, in particolare come risultato della mancata esecuzione del contratto tra la data della sua risoluzione e la data fissata per la ripresa dei rapporti contrattuali;

Considerando che, per determinare se la richiesta di ripresa dei rapporti contrattuali debba essere accolta, spetta al giudice responsabile del contratto valutare, tenendo conto della gravità dei vizi riscontrati e, se del caso, della gravità dell’inadempimento del richiedente, le ragioni della risoluzione del contratto e le ragioni della ripresa dei rapporti contrattuali, nonché i motivi della cessazione, se tale ripresa non sia tale da causare un danno indebito all’interesse pubblico e, considerando la natura del contratto in questione, ai diritti del titolare di un nuovo contratto, la cui conclusione sarebbe stata resa necessaria dalla cessazione in questione;